I GIOCHI INIZIANO A DIVENTAR CHIARI…

E’ stata presentata la “bozza di programma di riorganizzazione ed attività futura” dell’Azienda Policlinico e, come è da sempre nostro costume,  vogliamo rendere pubbliche tutte le loro “novità” per informare e coinvolgere i lavoratori e gli utenti, ignare pedine dei loro sporchi e continui giochi politici.

Il commissario Straordinario, Cosi, ormai sicuro prossimo direttore generale, visto l’indiscussa love story con Frati, dopo aver già concordato e “copiato” da una marea di incontri e consigli di facoltà, questo ci propone:

* L’Azienda Policlinico, in quanto ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione di riferimento per la I° facoltà di Medicina e Chirurgia, deve espletare le attività assistenziali coordinate con le attività di formazione e di ricerca programmate dalla facoltà e dagli accordi stipulati fra regione ed università. L’interazione fra queste due programmazioni e l’equilibrio finanziario sono i 3 cardini del progetto di riqualificazione strutturale e gestionale.

* la dotazione del 2000-2001 era di1935 posti letto (1661 ordinari e 274 DH) e non 1794 come dichiarato dalla precedente direzione aziendale… si recuperano 141 letti,  non pochi in questo periodo di “vacche magre”!!??

* le UOC (Unità Operative Complesse) sono un massimo di 190 ma si deve innescare “un meccanismo virtuoso che , attraverso la valutazione dei risultati, consenta competitività”; si devono “confrontare indicatori epidemiologici ed economici ed obiettivi scientifico-didattici di medio-lungo periodo rompendo il vecchio metodo che vedeva l’omologazione stretta fra itinerari didattico-scientifici-assistenziali ed organizzazione ospedaliera, quindi entro 3 mesi si attuerà un monitoraggio sulle tipologie dei pazienti che afferiscono all’ospedale, quelli fuori regione e stranieri, la richiesta degli esami diagnostici più richiesti, le liste di attesa, le attese dei pazienti, ecc. per poi programmare il raggiungimento di obiettivi rivolti al miglioramento organizzativo come efficienza-qualità misurata e qualità recepita” ... qualsiasi ricerca ed anche giusta necessità di verifica si trasforma in economie, economie, economie sulla diagnostica, sui farmaci, sui tempi delle degenze, etc.

* il DEA ha un ruolo rilevante ed insostituibile per la città e per la regione e deve essere in grado di affrontare qualsiasi emergenza quindi si provvederà a realizzare una Piastra per gli elicotteri, a potenziare i posti letto DEA ed a identificare una struttura diretta o convenzionata, con 100 p.l. di post acuzie per evitare ricoveri impropri e migliorare il rapporto costi/ricavi…il profitto come leva fondamentale di qualsiasi trasformazione ed il privato che avanza!!

* la Carta dei Servizi verrà predisposta tenendo conto dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), potenziando i day surgery in alternativa ai ricoveri e informando su tutta l’attività ambulatoriale.

* possibilità di dar vita all’assistenza domiciliare.

* interventi edilizi da realizzare in padiglioni e cliniche per un totale di 94.700.000 euroooooo....

con l’attuale struttura della Neuro che verrà  tutta dedicata all’intra-meonia (servizi, ricoveri, interventi chirurgici a pagamento “controllato”) ed il trasferimento delle attività nella IV o V clinica; Ematologia e l’Oncologia di Frati che si trasferiscono nell’ex Regina Elena; i padiglioni che si ristrutturano per aree omogenee (chirurgia generale e specialistica, medicina interna o specialità mediche, etc.) o per aree tematiche (neuroscienze, malattie del rene, etc.); l’abbattimento delle barriere architettoniche; la costituzione di un secondo URP; etc.

* i DAI (Dipartimenti di Attività Integrata) sono stati ottenuti con un aggregazione delle strutture dipartimentali, in alcuni casi, che saranno rivisti (dipartimento di oncologia, di malattie gastroenteriche, dei trapianti di organi, etc.), non si è tenuto conto di alcuni dipartimenti a forte interesse scientifico che si sono visti azzerare in aggregazioni organizzative sostanzialmente contrapposte alle diverse e specifiche competenze. In totale sono 20  fra cui il dipartimento di organizzazione sanitaria e sanità pubblica, ed altri dipartimenti prevedibili come quello di riabilitazione e degenza post-acuzie e di scienze infermieristiche che potrà “anche prevedere la gestione diretta di strutture assistenziali per post-acuzie”.

I posti letto saranno assegnati in dotazione al singolo DAI (indivisi), mentre a buona parte delle singole Unità Operative verranno assegnate soglie minime di attività (alle quali corrisponde un numero minimo di posti letto), la restante potenzialità assistenziale verrà modulata da criteri di progettualità scientifico-assistenziale, per ridurre le liste di attesa, per l’efficienza/efficacia. Il regolamento DAI (ancora non uscito!) renderà espliciti questi criteri...ma conoscendo il fetido mondo universitario noi abbiamo imparato sulla nostra pelle che il loro potere corporativo  ha sempre determinato le scelte di utilizzo ed assegnazione dei posti letto e le numerose ed inutili nomine primariali, se adesso l’unica garanzia è quella del profitto il danno sulla salute dei cittadini diventa ancora più dilagante…perché tutto resterà invariato e ci sarà solo un’inversione di rotta sul ridurre i tempi di ricovero per aumentare l’utilizzo dei posti letto, affinché l’efficacia diventi inversamente proporzionale all’efficienza, si garantisca il risanamento del bilancio aziendale ed il successivo profitto, anche se i pazienti potrebbero e dovrebbero essere dimessi prima del tempo necessario per garantire una completa guarigione. Ricordiamoci di tutte le liti e schieramenti fra Frati e Messinetti contro Longhi ed il Rettore che poi si sono invertiti e ricuciti con il nuovo accordo Università e Regione e la nuova nomina di Cosi, così da ridar pieno fiato alla facoltà di Medicina ed ai suoi equilibri di potere purché tagli alcuni rami morti(i baroni meno influenti)ed accetti in pieno e potenzi la logica del profitto aziendale. In questa logica se non vengono rispettate le esigenze sanitarie degli anziani e dei loro familiari la trasformazione della clinica Ortopedica in un dipartimento di riabilitazione e degenza post-acuzie diventa unicamente uno strumento di profitto, per eliminare gli anziani,senza conoscenze ,dall’ospedale in quanto malati “non produttivi” (bassi DRG) e per offrir loro un’assistenza meno qualificata e meno costosa, delegandola totalmente agli infermieri. Secondo noi la dignità professionale ed il ruolo infermieristico da definire per le esigenze sanitarie ed assistenziali non deve essere strumento di calcoli di profitto, dando ruoli di dirigenza e falsi riconoscimenti e gratificazioni alla categoria, per far diventare una struttura post-acuzie un ghetto per gli anziani o tutti gli altri malati non autosufficienti, ma deve essere la reale possibilità di collaborare con la propria specificità e competenza a tutti i processi di cura e di riabilitazione che una struttura sanitaria pubblica deve garantire in rete con tutte le altre strutture territoriali ed i processi curativi diversificati (cure domiciliari, centri diurni,ambulatori,etc.).

* le UOC (Unità Operative Complesse) sono già state ridotte dalla precedente Direzione Generale a 190 con la disattivazione di quelle dirette da docenti che nel successivo quadriennio cessino dalla funzione assistenziale e di quelli che si sono trasferiti  e si trasferiranno al Sant’Andrea ed a Latina. Il metodo verrà rivisto e si rifarà una progettazione complessiva che consideri la possibilità che ad 1 anno dell’approvazione del piano, nel quale sono definite 180 UOC, secondo la validità scientifico-assistenziale-economica, 10 UOS (Unità Operative Semplici) possano diventare UOC (Unità Operative Complesse) per procedere ogni 3 anni all’analisi delle 20 UOC maggiormente problematiche sotto il profilo finanziario ed rimanere sempre con un massimo di 190 UOC. Verrà attuata la formazione manageriale per i direttori DAI , dei dipartimenti e delle Unità Operative.

Il metodo appena applicato per identificare i 190 “vincitori” viene definito da loro stessi molto “limitato” ma non certo perché  l’obbiettivo sia stato ed è quello di cancellare anni ed anni di intrallazzi ed abusi fatti dall’università e dalla facoltà nelle nomine dei primari senza aver mai rispettato nessuno dei 3 compiti istituzionali universitari:  ricerca, didattica ed assistenza, ma perché con il metodo del pensionamento ci sono pochi spazi di movimento se si vuole dare primariati a nuovi o vecchi baroni che potrebbero emergere negli anni attuali ed in quelli a venire.

Quindi salvando un po’ la faccia sulla questione profitto e sul profilo finanziario si propone un gioco tipo quelli televisivi che piacciono tanto a tutti…un po’ di scatole, dei numeri, la furbizia ed il rischio…naturalmente tutto può essere diretto e controllato dall’inizio con l’assegnazione delle scatole vincenti!? Cosa c’entrano gli utenti e come possono far valere i propri diritti è il  QUIZ “D’ECCELLENZA” e l’unico che continua da sempre a non avere risposta!? 

* per l’equilibrio finanziario si chiede l’aumento delle attività ambulatoriali, il rispetto dei giorni di degenza medi previsti dai DRG, la riduzione complessiva dei costi del personale di almeno il 7 o 8%, anche se fra le righe si deve ammettere che vi è una carenza infermieristica alla quale si è ovviato parzialmente attraverso accordi con cooperative.

Si riparla di Nucleo di Valutazione e si sottolinea la necessità di altri sistemi di verifica..non si dice però..quali! Si ripromette la pianta organica, i carichi di lavoro, l’eliminazione del precariato e graduale dei servizi affidati all’esterno…ma non ci si sofferma sui tempi ed i criteri! Si richiede l’equiparazione normativa ed economica del personale universitario e regionale…ma si continua a separare trattative, accordi ed applicazioni contrattuali permettendo a molti di giocare sulle aspettative dei lavoratori e sui loro diritti, mantenendo nei fatti divisi lavoratori che condividono professionalità, diritti, doveri,spazi lavorativi,  formazione,interessi, etc. Si nomina appena la formazione e l’aggiornamento…ma intanto si accetta che contro le leggi e le disposizioni contrattuali gli ECM vengano imposti a metà nell’orario di servizio e metà fuori! Si ribadisce al volo l’importanza della sicurezza dei lavoratori e della totale attuazione della 626 , ricorrendo anche qui ad esperti esterni! Non si esplicita il perché della riduzione in due macro- aree delle strutture amministrative-tecnologiche e di Dir.Sanitaria e non si capisce chi le dirigerà. Si fa i vaghi sul numero dei vice direttori sanitari e se ne prevede uno per controllare le schede di dimissioni ed il processo di umanizzazione dei percorsi e delle prestazioni erogabili…qui noi ci vedremmo meglio un dirigente infermieristico che ha condiviso con i pazienti e le loro famiglie i limiti e le disumanità di questo sistema sanitari e potrebbe fare concrete proposte trasformative… sicuramente poco produttive ma molto più umanizzate ed umanizzanti!

 Le nostre conclusioni di questa proposta sono quelle che molte innovazioni necessarie e valide per migliorare e garantire qualità, umanizzazione e professionalità alle cure ed all’assistenza vengano barattate con l’indiscusso potere universitario che accetta di fare i conti con il profitto ma non con il possesso del policlinico. Mai come adesso noi lavoratori siamo chiamati a ribadire IL DIRITTO ALLA SALUTE attraverso le linee guida che non possono diventare degli strumenti che annientano o prevaricano i piani terapeutici individuali;  attraverso l’umanizzazione dell’assistenza che deve poter rispondere a tutte le istanze e bisogni non permettendo di dilazionare i tempi né di accelerare le dimissioni, nella definizione di un tempo funzionale alle cure; attraverso le alternative assistenziali e territoriali che non devono diminuire o sostituire le sicurezze sanitarie e non devono essere date ai privati ed alle strutture convenzionate.

 

Questa bozza di programma che abbiamo provato a esplicitarvi e  la delibera del 21/10/03

n.000116 sull’art. 12 del CCNL biennio economico 2000-2001 (passaggio di una categoria per i lavoratori del ruolo tecnico-amministrativo dalla B alla D) stanno in auletta per chiunque ne vuole una copia (TUTTI i Giovedì ore 14-18 RIUNIONE COBAS)

 

 Venerdì 7/11 è stata formulata la sentenza in seguito alla denuncia di alcuni ex precari, male consigliati, contro le assunzioni di  360 lavoratori che avevano avuto più contratti a tempo determinato ed erano in servizio a dicembre 2001 (legge 368). Come era chiaro il giudice ha rigettato la loro richiesta ed ha confermato le assunzioni fatte. Già avevamo espresso come COBAS la nostra posizione di rifiutare questa guerra fra poveri e di richiedere all’amministrazione assicurazioni immediate per assumere altri operatori nell’eliminazione totale delle ditte di appalto e delle cooperative. Su questo continuiamo a batterci sicuri che non è giusto  concretizzare i propri diritti passando sulle sconfitte altrui o favorendo l’amministrazione nei suoi intrallazzi . A questo proposito ricordiamo a TUTTI che i criteri di assunzione a tempo determinato degli OTA devono ancora essere discussi con la RSU…inutile far promesse per recuperare consensi!

 

10/11/03                                                                                                                  Cobas Policlinico Università

 

Rete Europea per il diritto alla salute

 La difesa della salute contro la mercificazione

 

Chi siamo

La rete europea per il diritto alla salute nasce all’ESF di Firenze sulla spinta di operatori sanitari, associazioni per la difesa della salute, sindacati, cittadini che operano in diversi paesi europei (Francia, Grecia, Italia, Spagna, Ungheria) .

La piattaforma di Firenze rappresenta il punto di partenza di un progetto che ha avuto come obiettivo quello di dare vita ad un movimento di massa in grado di porre con forza la rivendicazione del diritto alla salute, senza discriminazioni.

Dall’ESF di Salonicco è uscito il primo documento articolato della rete: una carta di intenti che vogliamo fare diventare a Parigi una vera e propria piattaforma sociale di rivendicazione del diritto alla salute.

Gli obiettivi della rete

La rete sostiene il rilancio e la riqualificazione dei sistemi sanitari pubblici contro le privatizzazioni delle strutture sanitarie, contro ogni forma di mercificazione della salute.

Vogliamo che l’accesso ai sistemi sanitari pubblici:

  •  abbia carattere universale per tutta la popolazione senza distinzioni di reddito o di cittadinanza

  • sia garantito a titolo gratuito, senza richieste di partecipazione individuale alla spesa, non  improntato a logiche di profitto ma a quella della solidarietà collettiva.

  • sia generalizzato ed esaustivo di tutto il fabbisogno collettivo della popolazione, dalla prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro alla cura e riabilitazione, senza limiti di tempo o limitata solo ad alcune patologie

  • profondamente umano, a misura di donna e uomo, rispettoso della dignità e della psiche degli utenti e dei lavoratori, non invasivo nelle cure

Ci battiamo per l’aumento generalizzato dei fondi destinati dai singoli stati ai sistemi sanitari pubblici, che devono rispondere ai bisogni di salute e valorizzare la professionalità come elemento di umanizzazione della cura.

Vogliamo promuovere una cultura ispirata alla solidarietà sociale, al rispetto delle differenze, alla

ricchezza delle diversità e alla reciprocità di relazione tra chi cura e chi è curato, per l’unificazione su obiettivi e lotte comuni.

La nostra idea di salute non può prescindere dal concetto di estensione dei diritto a tutti/e indistintamente.

É per questo che perseguiamo un innalzamento qualitativo delle prestazioni fornite dai sistemi sanitari, omogeneizzando le punte di eccellenza e le esperienze più avanzate dei vari paesi a tutti i livelli, sia sul piano normativo che partecipativo.

Le nostre campagne

La rete propone 2 campagne su cui articolare le mobilitazioni:

  • la prima per l’aumento dei fondi destinati dai singoli stati ai sistemi sanitari pubblici, che dovranno essere congrui al fabbisogno delle popolazioni

  • la seconda per garantire l’accesso alle strutture dei servizi sanitari a tutte/i senza distinzioni di reddito o di cittadinanza

Mobilitazioni

In accordo con le decisioni della Assemblea dei movimenti sociali di Cancun la Rete Europea organizza una giornata di mobilitazione contro la privatizzazione della salute da tenersi il 1 dicembre in occasione della giornata mondiale di lotta contro l’AIDS.

Una giornata di mobilitazione per ricordare che la salute non è una merce, ma un diritto inalienabile di tutti gli esseri umani senza alcuna distinzione.

 

FORUM SOCIALE EUROPEO

PARIGI 12 -15 NOVEMBRE 2003